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LA CULTURA DEL PROGETTO UMANITARIO
Cenni su cosa si definisce come progetto umanitario: il suo ciclo e i suoi strumenti.
La visione strategica: la capacità di saper identificare i punti critici, i punti forti, i fattori controllabili e quelli che non lo sono. La consapevolezza che ogni spinta genera sempre una contro spinta che va prevista e calcolata (es. se insegno a troppe persone a pescare, poi in quella zona finiscono i pesci).
Sulla base di questo saper definire delle strategie di intervento mirate, efficaci, sostenibili.
Cos’è il Logical Framework (LFM): ad oggi lo strumento progettuale più comunemente utilizzato nella formulazione di progetti umanitari nelle sue diverse fasi. È una matrice con obbiettivi generali, specifici, indicatori, fattori di rischio, attività, etc.
La questione fondamentale per gli architetti (e che spesso gli architetti non capiscono) è che in un progetto umanitario le costruzioni non possono mai essere considerate un obiettivo fine a se stesso, ma semplicemente uno dei diversi strumenti capaci di stimolare un processo (la questione non è fare la scuola, ma è dare l’opportunità a X studenti di ricevere una offerta educativa in uno specifico contesto fisico, sociale, culturale, politico).
Esempio: a volte la scuola è meglio farla fare alle persone locali, a volte se è troppo sontuosa rischia di essere occupata per altri usi, a volte se è troppo tecnologica non sanno come mantenerla, altre volte la scuola è meglio non farla li, ma da un’altra parte, in altri casi la cosa migliore che posso fare è invece comprare una macchina per fare i blocchi in terra cruda ed insegnargli come è meglio farla la scuola, che poi loro invece di una di scuola soltanto si fanno tutte quelle che servono nella valle… e hanno imparato un lavoro.
I SOGGETTI DELLA COOPERAZIONE ITALIANA ALLO SVILUPPO
La Repubblica riconosce e promuove il sistema della cooperazione italiana allo sviluppo, costituito da soggetti pubblici e privati, per la realizzazione dei programmi e dei progetti di cooperazione allo sviluppo, sulla base del principio di sussidiarietà.
Sono soggetti del sistema della cooperazione allo sviluppo:
- le amministrazioni dello Stato, le università e gli enti pubblici;
- le regioni, le province autonome di Trento e di Bolzano e gli enti locali;
- le organizzazioni della società civile e gli altri soggetti senza finalità di lucro di cui all’articolo 26;
- i soggetti con finalità di lucro, qualora agiscano con modalità conformi ai principi della presente legge, aderiscano agli standard comunemente adottati sulla responsabilità sociale e alle clausole ambientali, nonché rispettino le norme sui diritti umani per gli investimenti internazionali.
L’Italia promuove la partecipazione alla cooperazione allo sviluppo delle organizzazioni della società civile e di altri soggetti senza finalità di lucro, sulla base del principio di sussidiarietà.
Sono soggetti della cooperazione allo sviluppo le organizzazioni della società civile e gli altri soggetti senza finalità di lucro di seguito elencati:
- organizzazioni non governative (ONG) specializzate nella cooperazione allo sviluppo e nell’aiuto umanitario;
- organizzazioni non lucrative di utilità sociale (ONLUS) statutariamente finalizzate alla cooperazione allo sviluppo e alla solidarietà internazionale;
- organizzazioni di commercio equo e solidale, della finanza etica e del microcredito che nel proprio statuto prevedano come finalità prioritaria la cooperazione internazionale allo sviluppo;
- le organizzazioni e le associazioni delle comunità di immigrati che mantengano con le comunità dei Paesi di origine rapporti di cooperazione e sostegno allo sviluppo o che collaborino con soggetti provvisti dei requisiti di cui al presente articolo e attivi nei Paesi coinvolti;
- le imprese cooperative e sociali, le organizzazioni sindacali dei lavoratori e degli imprenditori, le fondazioni, le organizzazioni di volontariato di cui alla legge 11 agosto 1991 n.266, e le associazioni di promozione sociale di cui alla legge 7 dicembre 2000 n.383, qualora i loro statuti prevedano la cooperazione allo sviluppo tra i fini istituzionali;
- le organizzazioni con sede legale in Italia che godono da almeno quattro anni dello status consultivo presso il Consiglio economico e sociale delle Nazioni Unite (ECOSOC).