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CNAPPC
Il Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori – CNAPPC – è un ente pubblico associativo non economico ad appartenenza necessaria, istituito con la Legge 24 giugno 1923 n°1395;
Il Decreto Legislativo Luogotenenziale 23 novembre 1944, n. 382 prevede che il CNAPPC è istituito presso il Ministero della Giustizia, con lo scopo di coordinare e sovrintendere il sistema ordinistico italiano degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori, fondando la propria organizzazione sulla presenza di centocinque Ordini provinciali e, ad oggi, nella rappresentanza di 155 mila iscritti;
Il CNAPPC, rientra nella definizione di Pubblica Amministrazione in base all’art. 1 comma 2 del D.Lgs 165/2001 ma non è sottoposto a misure di finanza pubblica, in base all’art. 2 commi 2 e 2 bis del DL 101/2013, convertito nella L. 125/2013.
Il Consiglio Nazionale Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori – CNAPPC – è un organismo istituito presso il Ministero della Giustizia ed è composto da 15 membri, eletti dagli Ordini provinciali, la cui durata in carica è di cinque anni.
L’attuale Consiglio è in carica dal 5 maggio 2021.
L’attività di approfondimento delle tematiche professionali è perseguita dal CNAPPC attraverso il lavoro svolto dai propri dipartimenti.
DIPARTIMENTO INTERNAZIONALIZZAZIONE, COOPERAZIONE INTERNAZIONALE ED ESPORTAZIONE DEL LAVORO
Nell’ambito delle politiche di indirizzo di questo Consiglio Nazionale è stato istituito il Dipartimento Internazionalizzazione, cooperazione internazionale ed esportazione del lavoro.
Esso si rivolge agli architetti italiani interessati ad operare nell’ambito della cooperazione italiana ed internazionale.
Il Dipartimento Internazionalizzazione, cooperazione internazionale ed esportazione del lavoro si occupa delle tematiche relative all’architettura dell’emergenza e umanitaria, prioritariamente negli scenari colpiti da disastri, calamità, devastati da conflitti armati o interessati da povertà diffuse dove portare i principi della cooperazione allo sviluppo e della solidarietà da parte della categoria.
Cooperazione, solidarietà, sostenibilità sono tre termini che coniugano un approccio sinergico ai temi dello sviluppo sostenibile nell’ambito dei rapporti con le comunità economicamente e socialmente svantaggiate in Italia ed all’estero, concorrendo a migliorare le condizioni di vita delle popolazioni beneficiarie sia per il superamento di condizioni di emergenza che nell’assicurare il soddisfacimento di bisogni primari allo sviluppo. Sempre di grande e drammatica attualità, il tema della solidarietà richiede la definizione di una complessa organizzazione centrale e periferica che deve confrontarsi con le istituzioni e gli operatori di riferimento. Occorre affrontare questioni di etica e competenza professionale attraverso una formazione specifica, perché si tratta di operare in ambiti colpiti da disastri e calamità, devastati da conflitti armati o interessati da marginalità e povertà diffuse, dove portare i principi dell’operare sociale della nostra categoria.
Sviluppare e valorizzare l’impegno civile degli architetti nelle situazioni di emergenza è un processo di maturazione professionale e di riconoscimento delle nostre capacità e competenze a servizio della società e delle sue collettività. Queste sono le premesse per costruire un’attività efficace e visibile che si deve sviluppare su due percorsi paralleli.
Da un lato occorre costruire una rete delle esperienze già in essere per farle incontrare e per contribuire a valorizzarne i risultati, dall’altro contribuire alla creazione di opportunità di lavoro professionale che possano rappresentare uno sbocco operativo concreto, a fianco delle scelte etiche.
È un operare in logiche interdisciplinari e pluralità di competenze promuovendo la cultura del diritto ad un habitat degno. Traguarda un ampio scenario di situazioni e settori vulnerabili dall’emergenza di catastrofi naturali e guerre, al disagio e marginalità sociale, a contesti di risorse limitate, di crisi sociale ed economica, ai bisogni primari dell’accoglienza, scuola e assistenza sanitaria.
GUIDA LO SPAZIO MORALE
Secondo l’Agenzia delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR) il numero di persone costrette a lasciare la loro dimora in fuga da qualche crisi nel 2018 ha oltrepassato la soglia critica dei 70 milioni.
Questa cifra esorbitante, in continua crescita, è emblematica perché per la prima volta raggiunge quella dei profughi della Seconda Guerra Mondiale, la più grande crisi umanitaria della storia moderna. Le crisi oggi sono sempre più estese, diffuse, protratte e complesse. Si fugge da conflitti, da contesti ideologici asfissianti, da società sempre più polarizzate, ma soprattutto si fugge da realtà geografiche in cui gli effetti del cambiamento climatico sono sempre più devastanti.
Questo desta particolari preoccupazioni perché coincide da una parte con un calo drastico degli investimenti destinati agli aiuti umanitari e dall’altra con un questionamento della loro effettiva legittimità ed efficacia.
Per questo quella umanitaria è una sfida che oggi richiede un contributo sempre più strategico e professionalizzato.
La guida “Lo spazio morale”, pubblicata a cura del dipartimento Cooperazione, solidarietà e protezione civile del Consiglio Nazionale Architetti PPC in collaborazione con il dipartimento Ambiente, energia e sostenibilità, è rivolta agli architetti italiani che intendono lavorare nell’ambito di situazioni emergenziali, svantaggiate e critiche.
La guida, non esaustiva ma di primo indirizzo, sarà costantemente aggiornata e arricchita nel tempo, anche con l’aiuto dei nostri iscritti, in particolare di quelli che lavorano o hanno lavorato nel settore e che vorranno condividere le proprie esperienze.